Descrizione
LA TERRA DEI CORVI
DI
Marco Tanghetti
Guerre e pestilenze hanno scosso per secoli il Ducato del
Verlatz, tramutandolo in una terra spoglia, violenta e crudele,
patria tanto di guerrieri leggendari quanto di infimi criminali.
All’interno dei confini di questo mesto regno, l’isolata Baronia
di Tarburg è flagellata da misteriosi massacri e continue
sparizioni.
Mentre la paura infesta le menti degli abitanti, un cavaliere
giunto da una terra lontana mette al servizio del Barone
Calabart la propria spada, giurando di portare pace in quelle
buie terre.
Sangue e acciaio attendono lo straniero dell’est e i guerrieri
del Barone, mentre i tetri ricordi del passato potrebbero
rivelarsi ben più affilati di qualsiasi lama.
Fabio –
Fenomenale!!!!
Andrea –
Un colpo di scena dietro l’altro!
Federico –
Un romanzo storico che ti immerge fin dalla prima riga
Cristiano –
Un unico problema, dov’è il seguito!!!! Non posso aspettare
Davide –
10/10!!!!!!
Daniela –
Accattivante e coinvolgente
Lavinia –
5 su 5
Diego –
Non mi aspettavo un romanzo così avvincente
Giulia –
Sono stata attirata dal titolo e non sono rimasta delusa
Gustavo –
Bello, bello, bello
Domenico –
Pav edizioni è sempre una sicurezza
Maurizio –
Heroic fantasy a tinte dark. Narra le imprese di Ser Zacarist, cavaliere dal passato oscuro e misterioso, in una baronia oppressa da una grande minaccia. Finale davvero sorprendente, attendiamo il seguito!
Elis –
Per me che sono un’amante dei fantasy di stampo classico e con tinte dark, il prologo del libro ha colpito sin da subito: è di grande impatto, catapulta il lettore direttamente nel vivo della vicenda e fa comprendere che sicuramente ci saranno scene non adatte a tutti quanti.
Il libro in generale si snoda in un’alternanza di alti e bassi, o meglio di momenti molto lenti e con pochissima azione ma tanta introspezione del protagonista (quasi sempre usando l’espediente del flashback), e tratti in cui tutto si movimenta e ci si ritrova in mezzo a battaglie, scontri, complotti, attacchi. Personalmente ho preferito queste ultime parti alle prime, che invece mi hanno reso la lettura meno appetibile.
Parlando dei personaggi, Ser Zacaris è certamente quello che monopolizza il racconto e quindi anche la “visione” del lettore sulla vicenda. È un protagonista molto complesso e pieno di chiaroscuri che lo rendono al tempo stesso leggendario ma anche umano, profondamente. Degli altri, a colpirmi particolarmente, è stato Antovius: inizialmente non mi aveva preso molto, ma poi pian piano ha attirato la mia attenzione. Stessa cosa posso dire di Ravidius, anche se quest’ultimo ha avuto la sua esplosione proprio alla fine di tutto, in dirittura d’arrivo, motivo per cui penso che ci vorranno gli altri tomi della saga per avere un giudizio più ampio e preciso su di lui.
Come già detto prima, sono presenti molte scene crude e davvero difficili da digerire, descritte in maniera schietta e grafica, senza omettere particolari. A me sono piaciute, ma comprendo che potrebbeno costituire un po’ un trigger per alcuni lettori.
La parte finale del libro, comunque, è stata la mia preferita. Ci sono stati colpi di scena che proprio non mi aspettavo, e la chiusura dell’epilogo tronca la trama di netto, lasciando il lettore in sospeso e con il desiderio di saperne di più sulla vicenda e sui personaggi che si sono appena palesati.