LA FIGLIA ITALIANA

(5 recensioni dei clienti)

15,00

Adelaide J. Pellitteri
La figlia italiana
PAV Edizioni
Copyright 2022
Collana: Storie di vita
1^ edizione: febbraio 2022
Isbn: 979-12-5973-237-8
Cover graphics: Claus Tamburini
Info:
pavedizioni1@gmail.com
pavedizionifiles@gmail.com
www.pavedizioni.it

Descrizione

LA FIGLIA ITALIANA

DI

Adelaide J. Pellitteri

 

«È stato un bene che si siano lasciati», aveva detto mia zia.
«Sarebbe stato un bene se avessero imparato ad andare d’accordo», le avevo risposto.

Ora tutto tornava e faceva più male di prima, più male che mai.
È possibile recuperare il rapporto con i propri genitori quando
questi non ci sono più? Simona non ha mai accettato la separazione
dei suoi, avvenuta quando era appena adolescente. I genitori, una
volta separati, non le hanno saputo dare più alcuna stabilità emotiva.
Oggi, poco più che trentenne, è una donna anaffettiva e senza
interessi se non per i viaggi. Una mattina riceve la telefonata da un
notaio che, da Parigi, le comunica un lascito da parte del padre. Lei
intende rifiutare. Pensa che nessun tipo di eredità possa risanare il
loro rapporto. Eppure, un grave incidente nell’istituto dove insegna

5 recensioni per LA FIGLIA ITALIANA

  1. Annabella Di Vita

    E finalmente, attesissimo da me e da chi legge i suoi racconti, il primo romanzo di Adelaide J. Pellitteri. La figlia italiana, all’inizio delle prime 100 pagine, mi ha piacevolmente sorpresa. La scrittura che io adoro, dell’autrice, sino a oggi è stata sempre molto frizzante, focalizzata su un ritmo veloce. Il libro che ho tra le mani è totalmente diverso. Probabilmente il passaggio dal racconto al romanzo, quindi l’ampiezza del testo, ha motivato la sua scelta. Direi che si è orientata verso uno stile, con metafore e descrizioni, decisamente nuovo e ancora più personale. Una scrittrice dalla mente poliedrica? Sicuramente. La storia molto interessante, perché tratta di un tema attuale, è un diario introspettivo di una giovane donna che non accetta la separazione dei suoi genitori. Tra giochi di ruolo complicati e punti di vista diversi la penna dell’autrice non s’inceppa mai, e scorre con abilità delineando con accuratezza ciascun personaggio. Il messaggio di Adelaide è forte e chiaro: rintanarsi nel proprio dolore annulla ogni presupposto per uscirne fuori. Simona, la protagonista, lo comprenderà grazie ai colpi di scena creati, sapientemente, nel testo La figlia italiana. Complimenti Adelaide e in bocca al lupo per questa nuova avventura!

  2. Silvia

    “La figlia italiana” è un romanzo che racconta la vita di Simona e della sua famiglia, di una madre e di un padre che si sono molto amati ma che in seguito hanno visto incrinarsi il loro matrimonio fino alla separazione definitiva.

    Quando i genitori si separano, a farne le spese sono sempre i figli, in qualche caso utilizzati dagli ex coniugi per ferirsi e farsi male ulteriormente.

    È quello che è accaduto a Simona che si è sentita abbandonata dal padre, professore universitario, che non solo si separa dalla moglie, ma decide di accettare un importante lavoro a Parigi e trasferirsi, e in qualche modo rifiutata dalla madre.

    Il rifiuto percepito da Simona, ancora adolescente, sembra non avere logica spiegazione se non quella che, dopo la separazione, la madre abbia iniziato a vivere in modo sregolato, passando da una relazione all’altra.

    Simona interpreta quella freddezza, quel distacco, quel rapporto anaffettivo come la voglia della madre di vivere liberamente senza impegni e responsabilità. La nonna materna e la zia cercano di sopperire alla mancanza di affetti stabili della ragazzina che, tuttavia, cresce coltivando rabbia nei confronti di entrambi i genitori.

    La morte prematura e improvvisa di questi ultimi getteranno Simona nella più totale solitudine e tristezza, con un pieno di dolore e tante domande senza risposta. Un vuoto che renderà anche Simona instabile, algida, taciturna, introversa, diffidente.

    Fino a quando, dalla Francia, un notaio non la convoca. Sembra che il padre le abbia lasciato un’importante eredità.

    Dal momento in cui Simona va in Francia, la trama inizia ad avere un ritmo serrato ricco di colpi di scena a cui non mancano momenti di intensa emozione, resi ancora più veri dalla penna della scrittrice.

    Il viaggio in Francia consentirà a Simona, attraverso un percorso lungo, sorprendente e doloroso, di avere le risposte a tutti i perché che l’hanno tormentata per tutta la vita.

    E, dopo aver litigato ancora con i genitori o meglio con le loro anime, Simona dovrà prendere un’importante decisione. Infatti, dopo aver compreso finalmente il motivo della fuga del padre e dell’allontanamento della madre, spetterà a lei decidere se perdonarli e far pace anche con se stessa consentendosi un approccio alla vita più roseo e sereno.

    Un romanzo ben editato che scava nell’animo umano e va dritto al cuore.

  3. Francesca Luzzio

    Recensione di Francesca Luzzio

    Storia di una vita, storia di una donna nella psicologia e nel comportamento della quale, interagiscono sin da bambina il contesto familiare. “Ovvio è normale” si può dire, ma il suo è un contesto particolare, lontano dalla tradizionale affettuosa convivenza di genitori e figli.
    Simona, la protagonista, affronta una situazione fluida, incerta, fatta anche e soprattutto di amori extraconiugali che progressivamente distruggono l’unità familiare e fanno sì che la bimba, divenuta con il trascorrere degli anni adulta, sia incerta nel suo cammino esistenziale perché in fondo al suo cuore è ferita ed affranta e continua pertanto, con malinconia e tristezza il percorso della sua vita, finché un evento inaspettato le dà la forza di reagire ed agire.
    L a figlia italiana è quindi un romanzo impostato sulla ricerca di sé, delle proprie radici per ricevere da esse non solo la sua identità psicofisica, ma anche e soprattutto tanto amore che trovasse negli abbracci la sua più esplicita e potente manifestazione, perché quelli “sofferenti di” sua “nonna” o quelli “chiassosi” della sua amica Marta ”non erano che un blando surrogato” ( pag.66).
    Uno dei topoi più ricorrenti della letteratura è stato in passato la ricerca della madre, ma di recente si è assistito ad un proliferare di pubblicazioni sulla figura paterna, oggi purtroppo, anch’essa in crisi e fra tutte si vuole ricordare un saggio di Massimo Recalcati,”Il complesso di Telemaco,” nel quale l’autore ha ripreso il personaggio mitico per dare un nome alla condizione psicologica ed esistenziale di molti giovani nell’epoca attuale in cui la figura del padre, insieme al senso della famiglia si è svigorita. Il romanzo può definirsi un meta-romanzo, ossia un romanzo nel romanzo poiché il presente ed il passato s’intersecano in un continuo andirivieni, ma è anche attraverso tali flashback che Simona, narratrice in posizione omodiegetica, riesce alla fine a ritrovare se stessa e a continuare a vivere con un padre-fantasma che…

  4. adelaide j. pellitteri

    Recensione di Marzia Snaiderbaur

    Questo interessante romanzo di Adelaide Pellitteri si può annoverare fra i moderni romanzi di formazione. Già nel Prologo la protagonista, Simona, appare come una donna piena di amarezza, incapace di vivere serenamente la sua vita e il suo lavoro di professoressa, che pure le consentirebbe di accostarsi agli altri con slancio e generosità, invece la opprime.
    È una donna che non ha fatto i conti con il suo passato, è incapace di superare il trauma della separazione dei genitori, è incattivita, arrabbiata col mondo, con sé stessa e con gli altri… finché un nuovo episodio traumatico e inaspettato la spinge, suo malgrado, a riscoprire il valore dei sentimenti e degli abbracci. Ecco che Simona progressivamente, rinasce alla vita, grazie ad eventi che si sviluppano secondo una trama avvincente e originale; prova emozioni, riscopre l’umanità e capisce il padre e la madre. Il romanzo è appassionante perché induce il lettore a riflettere sulle trame della vita, sulla complessità dei rapporti familiari, sulla difficoltà di comunicare, sui rapporti fra il presente e il passato, trasmettendo al lettore un messaggio di speranza, con uno stile originale e un linguaggio elegante e agile.
    Lentamente la sua armatura si raschia, sentimenti contrastanti fanno breccia nel suo cuore. L’odio che si era imposta di provare davanti alle nuove realtà immaginate si trasforma e progressivamente il disinteresse che aveva provato per gli esseri umani viene meno: Simona capisce che le nuove decisioni, che ormai è in grado di prendere in maniera autonoma, mostrano l’acquisizione di autorità su sé stessa.
    Le situazioni che la protagonista vive riescono a commuovere il lettore facendolo partecipe delle sue emozioni e del suo ritornare alla vita. Sono presenti anche riferimenti storici, come i problemi legati al terrorismo di matrice islamica, che contribuiscono all’approfondimento psicologico dei personaggi, mentre la speranza della vittoria sulle molte battaglie della vita si fa sentire sempre più forte.
    Le vicende di Simona si sviluppano in luoghi descritti in modo vivace, anche se non dettagliato, che non rimangono sullo sfondo, ma fanno parte integrante delle situazioni e contribuiscono a riannodare il passato con il presente. Straordinaria la capacità dell’autrice di esprimere le emozioni silenziose, ma non meno forti, dei personaggi, anche di quelli secondari: ciò rende il romanzo ancora più avvincente e più vicino alle esperienze del lettore.

  5. Rita Collica

    Recensione di Rita Collica (06 novembre 2022)

    Simona è una donna anagraficamente matura, ha trentacinque anni e nessun progetto per il futuro. La separazione dei genitori, quando era un’adolescente curiosa e pronta a conquistare il mondo, le ha irrimediabilmente spezzato le ali della fantasia e l’ha costretta a fare i conti con la realtà e con la solitudine nella quale si è rifugiata per allontanare da sé i mostri del passato e dalla quale non intende uscire. Il suo presente è caratterizzato da una rigida routine che si è costruita e nella quale non c’è spazio alcuno per i sentimenti. La quotidianità si svolge in assenza di emozioni e perfino il lavoro da insegnante non le suscita alcuno stimolo. Può la scelta di due adulti determinare un irreparabile allontanamento di tutti da tutto? In questa narrazione familiare, l’autrice mette in risalto le insidie che si nascondono nell’incomunicabilità e la sofferenza che si cela dietro a comportamenti agiti, per raggiungere mete personali apparentemente a portata di mano, perché accecati dalla passione, speranza e convinzione di un successo rapido ed indolore. La fragilità di Simona, in tutti gli aspetti di una vita caratterizzata dalla fuga da tutto e da tutti, è causa ed effetto di relazioni improntate su un “non detto” che condurranno la protagonista del romanzo ad avvicinarsi alla prospettiva di una nuova vita con tanta rabbia e sentimenti contrastanti. La condizione della protagonista principale del romanzo, indurrà la stessa a tergiversare nella decisione che potrebbe cambiare la sua vita e sconvolgere, in maniera drastica, il precario equilibrio su cui poggia una rassicurante quotidianità con cui lei è abituata a farsi scudo da tutto ciò che attenti alla normalità che si è costruita con fatica attraversando il dolore mai sedimentato e generatore di ostilità per tutto e tutti. Un imprevisto catapulterà Simona in una realtà nuova dalla quale vorrebbe sottrarsi con tutte le sue forze, ma le circostanze la condurranno a fare i conti con verità inimmaginabili. Ancora una volta la fuga appare a Simona l’unica via percorribile ma gli eventi determineranno dei profondi cambiamenti nella sua vita che la inchioderanno in una posizione dalla quale non potrà defilarsi, ma ad un certo punto della vicenda neppure lei vorrà allontanarsene.

    Simona, imparerà a muoversi in una nuova realtà in cui avrà un ruolo di responsabilità nei confronti di altre persone che solo apparentemente appaiono nella sua vita per pura casualità e che finiranno per entrare a farne parte costituendo il nucleo fondante di una nuova vita, ma tutto ciò sarà possibile quando ogni verità verrà svelata.

    Quando Simona guarderà in faccia le verità, che le si paleseranno davanti giustificando tutti i “non detto”, la riconciliazione con i genitori costituirà un bisogno urgente ed a questo punto l’accettazione del lascito paterno sarà l’unica via percorribile per arrivare ad un’eredità ben più preziosa che le restituirà, seppure in una rinnovata condizione, ciò che le è stato tolto quando era poco più che una bambina e forse anche qualcos’altro. L’inatteso, scalfendo i suoi sentimenti più profondi, getterà le basi per ben altri affetti rispetto ai quali Simona non ha mai fatto alcun investimento avendo avuto poche relazioni affettive e nessuna di queste importante e duratura nel tempo.

    Ne La figlia italiana l’autrice, Adelaide J. Pellitteri, consegna ai lettori una storia di sofferenza e di redenzione nella quale la speranza vince sulla paura e l’amore sul rancore. Rispetto alla narrazione, sempre avvincente per gli intrecci narrativi in cui si dipana la vicenda, il lettore da principio non empatizza con il personaggio principale i cui comportamenti appaiono incomprensibili malgrado l’evidenza del dolore causato dalle grandi assenze e dal silenzio. Con il procedere della narrazione, quando le verità vengono di volta in volta svelate, il lettore avverte un forte bisogno di stringersi in un abbraccio sia con il personaggio principale sia con gli altri personaggi.
    L’autrice dell’opera, con eccelsa maestria, sul finale ricompone tutte le vicende caratterizzate dai “non detto” e restituisce al personaggio principale ed al lettore l’interezza di una vicenda familiare senza alcuna opacità, ma ad un lettore attento non sfugge certamente il miraggio dell’inizio di una storia nuova …

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