Descrizione
Sprazzi d’eterno
di
Manuela Isabella Mestroni
I componimenti seguono i cicli naturali e l’andare delle stagioni,
sfiorando i temi della natura, della vita, della morte, della sofferenza,
della magia e dell’amore, in diverse forme e sfaccettature
e spesso amalgamati tra loro. Ricorre trasversalmente il tema
dell’eterno e dell’immortale. Le poesie sono divise in quattro
sezioni che corrispondono alle quattro stagioni: il percorso non
rispetta l’ordine convenzionale in quanto inizia dall’estate (il
Matto, 0), la quale racchiude sentimenti più ingenui, genuini e
spensierati, punte di frivolezza ed ebbrezza, e pure poesie dedicate
a momenti ed atmosfere estive. L’autunno (l’Appeso, XII) è
caratterizzato da un increspamento di tale leggerezza, ed affiorano
i temi della morte, della malinconia, di una protensione
verso la fine. Questi vissuti raggiungono il culmine del viaggio
durante l’inverno (la Morte, XIII), in cui si intensificano la cupidigia,
la desolazione e il freddo, per poi acquietarsi gradualmente
e giungere alla primavera. Questa fase rappresenta una sorta
di rinascita (il Mondo, XXI), dalle tinte talvolta dolci ed altre
decise e raggianti, ma pure, a tratti, nostalgiche. In questa stagione
nascono i fiori e i frutti conseguenti al percorso svolto, integrando
le diverse sfaccettature che caratterizzano i vissuti delle
fasi precedenti.
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