UN PETTIROSSO NELLA TEMPESTA Soffio nel vento – Vol I

(4 recensioni dei clienti)

19,00

Titolo: UN PETTIROSSO NELLA TEMPESTA Soffio nel vento – Vol I

Autore:  Beatrice Camerin

Formato: 15×21

Pagine: 388

Collana: Fantasy Draghi

Cover Graphics: Claus Tamburini

1^ Edizione febbraio 2024

Età di lettura consigliata 14+

Descrizione

UN PETTIROSSO NELLA TEMPESTA Soffio nel vento – Vol I

di

Beatrice Camerin

L’Eko è la manifestazione del proprio Io più profondo. Tutti hanno il potenziale per svilupparlo, ma farlo non è cosa comune.

L’Eko è un’abilità unica che si esprime sul corpo tramite l’impronta, un marchio in rilievo unico e peculiare, simile a un tatuaggio.

Nel regno di Holmer i possessori di Eko vengono perseguitati e condannati a morte.

Adras vive ad Alba, un villaggio segreto di Ekati, i possessori di Eko, nascosto nella foresta di Marza.

Robin viaggia con suo zio Rafael e, con l’identità segreta di Skrye, difende gli Ekati perseguitati dalla Milizia della regina.

Le loro vite si intrecciano quando Adras interviene per aiutare Skrye, ma nel farlo egli perde il controllo del suo Eko d’aria.

È l’inizio della fine. Il cambiamento è alle porte.

Una storia epica, forte e delicata come il volo di un pettirosso tra i fulmini, nella quale essere diversi è al contempo onore e paura.

4 recensioni per UN PETTIROSSO NELLA TEMPESTA Soffio nel vento – Vol I

  1. Beps

    Una penna è davvero speciale!
    Questo libro mi ha rapito, a partire dal worldbuilding ben curato.
    L’autrice ci propone un mondo dove ogni individuo può sviluppare un potere (chiamato Eko), e ognuno sviluppa un’abilità diversa, in base alla personalità. Il territorio più grande è occupato dal regno di Holmer, governato dalla regina Rea e dalla sua perfida milizia, determinata ad eliminare ogni ekate. Gli ekati, infatti, vengono considerati delle minacce alla sicurezza del regno stesso. È qui si svolgono le vicende. Adras è un ventunenne che vive nel misterioso villaggio di Alba, nascosta nella foresta di Marza. È facile immedesimarsi in lui, diviso tra la volontà di migliorarsi e il freno provocato dalla paura di fallire. Il suo Eko è la capacità di controllare il vento, ma fin dai primi capitoli è chiaro che il controllo sul suo potere è proprio ciò che gli manca.
    Robin è un eroina: con l’identità di Skrye, gira per il regno nel tentativo di salvare gli ekati dalla milizia. Forte e ironica, ha la capacità di generare fulmini.
    Non mancano i colpi di scena.

    Non si tratta di un’avventura, ma di una lotta tra ciò che è bene e ciò che è male. “Per ciò che è giusto” è il motto della milizia, eppure, dalla prospettiva opposta quello che fanno è tutto fuorché giusto.
    Questo libro mi ha portato a chiedermi quando è giusto e necessario mettere in discussione le regole.

    Impressionante è anche il contatto con la natura, che si vive pagina dopo pagina, immersi in distese d’alberi, tra fiumi, cascate e animali.

    Anche la copertina è stupenda, per non parlare della mappa (non presente nella versione amazon).

    Consiglio vivamente!

    Voglio il seguito!

  2. Maurizio

    “Un pettirosso nella tempesta – Soffio nel vento” è il primo libro di questa trilogia epic fantasy. Adras, Robin, Nick e compagni, depositari di poteri unici denominati “Eko”, sono perseguitati dai miliziani che vogliono porre fine alla loro razza. Il romanzo è ricco di avventura e pone molta attenzione alla caratterizzazione psicologica dei personaggi. Un gustoso antipasto in vista del prosieguo 😉

  3. Lexie

    Non credo ci siano parole adatte per descrivere al meglio la storia di Beatrice Camerin.
    Anzi, una c’è a pensarci bene, ma viene fuori dopo le lacrime che ho pianto alla fine di questa prima avventura ad Alba: ribellione.
    “Un Pettirosso nella Tempesta” è un canto di rivolta, un invito per le persone ai margini della società a riprendersi il proprio spazio nel mondo.
    Alba, villaggio nascosto agli occhi colmi d’odio di una vera e propria inquisizione, protegge gli ekati, umani dotati di poteri straordinari, e offre loro la possibilità di avere un luogo da chiamare “casa”, di affidarsi a persone che possano diventare una famiglia.
    La forza di questo rifugio sta proprio nei legami che si stringono al suo interno: nell’affetto dello scorbutico Adras per Perikles, Hyperion e Kaede, nella bellezza dell’amore che sboccia tra Nick e Marylyn, nell’altruismo di Robin, che sceglie di combattere per chi non ha il potere di difendersi.
    Tuttə lə personaggə di questa storia sono mossə da un sentimento incrollabile, che definisce le loro vite e diventa un potere salvifico, anche nel dolore: la speranza.
    Perché credere che le cose possano migliorare, che il mondo possa diventare un posto accogliente per tuttə è il primo di molti passi.
    E credetemi, di sofferenza in questo romanzo ce n’è tanta, seppur in preparazione a tanto altro, ma non si smette mai di desiderare la pace.
    È un’urgenza, un moto costante, che muove ogni singolo ingranaggio di questa meravigliosa lezione di umanità.
    La persecuzione di chi è diversə, il bisogno di proteggersi a vicenda nonostante la catastrofe sia alle porte, il forte senso di identità che scorre nelle vene di chi è smarritə sono solo alcune delle tematiche fondamentali di questa storia.
    Io ho trovato il cuore di Beatrice in ogni pagina del romanzo. Ho sentito il suo amore farsi spazio in ogni personaggiə, in ogni anfratto di Alba, nell’energia magica dell’eko.
    La sua penna è al tempo stesso una tempesta e la bonaccia, una testimonianza incredibile di chi le storie le canta, a squarciagola, proprio come fa lei.
    E tu non puoi non ascoltare quella melodia, così forte da entrarti dentro.
    Il tuo viaggio, così come quello dellə altrə ekati, ha finalmente inizio, dal battito d’ali di un pettirosso.
    Se volete ritrovare la gioia di una battaglia tanto importante quanto estremamente attuale, calarvi in un mondo ben costruito e conoscerne lə abitanti, questo libro fa al caso vostro.

  4. Simon

    Non lasciatevi ingannare da quel dolcissimo pettirosso in copertina: sfogliando le pagine del romanzo “Un pettirosso nella tempesta – soffio nel vento”, solcherete oceani di lotte, rivalse, pregiudizi sul Diverso e la necessità vitale di autodeterminarsi, forse il fulcro della narrazione dal mio punto di vista.

    Nel villaggio di Alba, rifugio per ogni ekate, i possessori del marchio dell’Eko che permette loro di esercitare poteri derivati dall’io più profondo, vive Adras, ragazzo taciturno ma benvoluto da tutti. Per una serie di lanci di dadi del destino, ad Alba arriverà nientemeno che Skrye, l’eroina del popolo che con il suo Eko di fulmini e saette (letteralmente!) darà il via a una serie di eventi destinati a coinvolgere non solo Adras e la sua famiglia, ma il mondo intero.
    Il vero nome di Skrye è Robin, pettirosso in inglese, ma è qui che la penna di Beatrice Camerin , al suo esordio assoluto, tratteggia piccole grandi sciarade narrative, in un gioco di specchi i cui riflessi, ne sono certo, sì allungheranno anche nei prossimi libri della saga.
    Ho apprezzato lo stile a tratti asciutto della scrittrice, non essendo io un grande amante di stili rigogliosi e spesso privi di mordente: lei tratteggia ottimamente i personaggi, Adras su tutti a mio avviso, dando enfasi alle scene di vita quotidiana di Alba, un vero punto di forza del romanzo, che infonde personalità alla storia e permette al lettore di connettersi alla tenerezza di Kaede, la sfrontatezza seducente di Nick, l’affetto fraterno un po’ burbero di Hyperion, la solitudine interiore di Robin.
    Le scene di lotta a colpi di Eko sono ben descritte, anche se ne avrei volute di più, e le potenzialità che un confronto tra la misteriosa Regina e Robin-Adras evoca sono illimitate.
    Ancora una volta il genere fantastico, capace di parlare di temi universali e che toccano chiunque da vicino, si rivela forse il più adatto a raccontare le fragilità dell’essere umano, ma anche la strada del riscatto, forse lastricata di difficoltà, ma tutti abbiamo un Eko dentro di noi.

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