Descrizione
Più di tanto, meno di poco
di
Antonella Cavuoto
La storia della famiglia Castelli è raccontata da Eva, primogenita, come un ricamo sulla tela del tempo, tra un punto erba e un punto croce, al centro di una costruzione a metà tra la circolarità degli eventi e le linee verticali di passato, presente e futuro; tutto si mescola e tutto si separa, tra un niente che è disperazione e un troppo che è irraggiungibile bellezza. In mezzo c’è Eva, nata da un padre basso come un pero mal potato e una madre alta come un ciliegio selvatico, un po’ santa, un po’ prostituta, sempre più di tanto e meno di poco.
Maria Caterina –
Una storia, una poesia, una musica. Non mi sarei mai aspettata una storia così piacevole. L’ho divorato. L’autrice mi ha regalato ore deliziose. Tutto vero o tutto inventato? Non importa, sembra vero ed è perfetto. Grazie Antonella Cavuoto.
Alessandra –
La scrittura è un ricamo su tela bianca.
Un filo che unisce disegni diversi e li colora di emozioni.
Conoscevo già la mano di Antonella, quindi sono andata a colpo sicuro con il suo nuovo libro, “Più di tanto, meno di poco” e difatti è questo ciò che ho trovato: una cucitura originale, una storia tessuta con parole talvolta morbide, talvolta dure, ma sempre musicali.
Eva è una donna sullo sfondo, che ha osservato, ricamato, e ora ci racconta la vita dei suoi familiari; l’incontro e l’amore dei genitori, la nascita delle sue sorelle, il trasferimento all’estero e il ritorno.
Un intreccio di situazioni e sentimenti che lei appunta tra queste pagine, e che alla fine ci racconta molto più di ciò che sembra.
Una storia particolare che non si dimentica, così come i suoi personaggi e lo stile dell’autrice.
Davvero brava!