Gente comune, ma non troppo

(5 recensioni dei clienti)

14,00

Manuela Borselleca
Gente comune, ma non troppo!
PAV Edizioni
Copyright 2022
Collana: Storie di vita
1^ Edizione: maggio 2022
ISBN: 979-12-5973-310-8
Opera in copertina: Mariolina de Palma
Cover graphics: Claus Tamburini
Info:
pavedizioni1@gmail.com
pavedizioni.files@gmail.com
www.pavedizioni.it

Descrizione

Gente comune, ma non troppo

di

Manuela Borselleca

Gente comune, ma non troppo: una serie di racconti esilaranti,
talvolta assurdi e grotteschi, nati per donare leggerezza ma
anche per far emergere i nostri pensieri e desideri più nascosti,
allontanandoci dai pregiudizi. Tante volte ci sentiamo
stereotipati in una mentalità imposta dai media e social,
annulliamo il nostro essere per apparire e conformarci ai modelli
imposti dalla società, in passato come oggi. Le storie, in
prima persona, danno voce a ragazzi che dagli anni Ottanta
desiderano esplorare il futuro e costruire relazioni d’amicizia,
a padri di famiglia confusi sul concetto di amore per i figli,
inghippi a fin di bene e vita quotidiana sono alcuni temi trattati.
Le vicende passano da situazioni al limite dell’assurdo
fino a portare a riflettere sul confine tra bene e male, su come
trasformare episodi negativi in “possibilità”. Il libro è rivolto
ai giovani, ai meno giovani, a chi non sa cosa leggere mentre
aspetta quell’autobus che non arriva, mentre si riposa su sentieri
di montagna o sotto l’ombrellone.

5 recensioni per Gente comune, ma non troppo

  1. Claudia

    “ANCORA UNA PAGINA!”

    Della quantità spropositata di libri riportati dal Salone del libro di Torino ne ho iniziati subito tre; stili diversi, autori diversi, generi diversi.
    E, chissà, forse perché il nostro stato d’animo dà priorità a ciò che necessitiamo di più in un certo momento, questo libro l’ho finito subito.
    Forse perché la distribuzione delle sue parti porta a pensare “ancora uno”, come si fa con le patatine fritte, forse perché lo stile è così snello che invita ad andare avanti ancora e ancora, o, probabilmente, perché bisogna leggerlo per sperimentare la sensazione che dà!
    Indubbiamente conoscere l’Autore è un valore aggiunto, soprattutto perché – un po’ come tutti – si ritrova tra le pagine la sua bravura, la sua umiltà, la sua straordinaria semplicità.
    Il corpo dell’opera è costituito da frammenti che, si scopre, essere interconnessi e legati da un unico filo, oltre che, ovviamente, dall’eccellente penna che li ha creati.

    Bello!❤️

  2. Massimo T.

    Un romanzo sorprendente. All’inizio sembra di leggere una serie di racconti, ma poi le trame iniziano a confluire rendendo tutto logico e collegato. Bellissimo.

  3. Laura (proprietario verificato)

    Letto sotto l’ombrellone, racconti veloci, proprio per questo arrivano dritti al lettore. Hai proprio toccato tutti gli argomenti raccontando senza mai giudicare,guardando la cosa da più punti di vista,anzi sentendo il parere dei personaggi coinvolti che ruotano intorno ai protagonisti del racconto. Amore, ma quello con la A maiuscola a volte è il filo conduttore e per quanto i difetti e le debolezze umane siano messe a nudo in modo semplice e vivace, uno spiraglio di luce si intravede in ogni racconto.

  4. gianluca

    Molto bello, personaggi che sembrano prendere vita, scorrevole, ironico, mai scontato.
    Pensieri elevati ad arte.
    Brava!!

  5. Francesca Tajariol

    Storie apparentemente comuni: dai dilemmi adolescenziali alle differenze di genere (e anche alle loro sfumature); dai rapporti particolari tra i gemelli alle crisi identitarie dei trasgender; dalle facili relazioni sui social al lavoro di influencer.
    Questa autrice mi ha sorpreso più di quanto mi aspettassi (avendo già letto in precedenza qualche suo racconto): uno stile davvero unico, oserei dire vagamente buzzatiano, per la capacità di inventare e di sorprendere, ma dal tono giovane e fresco e mai noioso. Ogni racconto cattura l’interesse fino alla fine, che spesso lascia di stucco per lo sfiorare del paradosso e dell’assurdo.
    Gli argomenti trattati riguardano soprattutto questa nostra epoca moderna, farcita di tecnologia, app e social, con uno sguardo ad un futuro non troppo lontano e con tanta fantasia, ma sempre incentrata sulla verosomiglianza.
    Il passato fa capolino pretendendo il suo spazio, perché non vanno dimenticati i mitici anni ’80, quando si scrivevano le lettere a mano e si aspettava trepidanti di leggerne il contenuto; oppure per ricordarci che gli antichi hanno qualcosa da insegnarci… perché non lo chiedete a Caravaggio? Lui ci ha provato… in un improbabile dialogo con i posteri. Questi però sono solo alcuni esempi.
    Leggendo “Gente comune, ma non troppo!” ho riso sotto i baffi, ho riflettuto, ho viaggiato, ho empatizzato coi personaggi, ho imparato vocaboli nuovi e modi di dire milanesi, quindi lo consiglio perché arricchisce, aiuta ad abbattere i pregiudizi e ad ampliare gli orizzonti. (libro ricevuto in regalo)

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