Descrizione
Vestivamo alla marinara
Dalle verdi colline di Verona alle immense savane africane
Storia – Cultura e ricordi di una vita avventurosa
Di
Rinaldo Caccia
L’autore, in quest’opera autobiografica, ci accompagna in un viaggio a ritroso nel tempo. Lui, che si definisce “figlio della guerra” torna, in un flashback, alla sua infanzia in una Verona di fine seconda Guerra Mondiale. E qui inizia il percorso, in un collegamento onnipresente fra terra e cielo, fra sacro e profano. Dall’origine etrusco-romana della città, con la costruzione della prima cinta muraria, operata dall’imperatore romano Gallieno, fino al Medioevo. E poi l’arrivo della Serenissima, fino alla riscoperta di un illuminato architetto, che creò, con la sua sottile e raffinata arte, le porte d’ingresso delle mura, il veronese Michele Sanmicheli.
Scopriremo le storie racchiuse dai dodici ponti che attraversano l’Adige. Visiteremo le splendide chiese rinascimentali e conosceremo i grandi artisti che le hanno magistralmente decorate. Intrecciati alla narrazione delle vicende della città natale, l’autore ci fa rivivere i periodi spensierati della sua gioventù, tra gli “usi e costumi” della gente dell’epoca, quando si lottava per mettere insieme il pranzo con la cena!
E poi la decisione di arruolarsi nella Marina Militare Italiana, l’addestramento nell’ambito di Consubin (Comando Subacqueo e Incursori), l’attività al gruppo SDAI (Servizio Difesa Antimezzi Insidiosi), e poi a bordo dell’incrociatore Montecuccoli, in un viaggio di circumnavigazione dell’Africa. E, infine, il ritorno a casa, come un moderno Ulisse che non viene riconosciuto.
Questo non solo per il trascorrere del tempo, ma perché chi viaggia, con gli occhi, la mente e il cuore, non può che ritornare trasformato radicalmente nel fisico e nell’anima.
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