L’uomo del bistrot

Da ragazzina Kimmy Daffwa ha trascorso molti giorni di prigionia in un luogo imprecisato in Provenza, prima di riuscire a sfuggire ai suoi rapitori e a tornare dalla famiglia adottiva. Quindici anni dopo, ormai adulta e affermata, Kimmy parte per un viaggio alla ricerca di se stessa, per scavare nel misterioso segreto della propria vita. Lei non sa perché, ma oggi nella sua testa c’è una specie di numero, di cui non conosce il significato: “SHA9710380”. Quest’indizio le appare in un sogno ricorrente, tanto vivo da riportarla in quel luogo dove incontrò uno sconosciuto. A quell’uomo è certa d’aver confidato il motivo della propria scomparsa, ed è certa che ritrovarlo significherà sciogliere il nodo che la sospende incompleta. Il Professor Holly Adam Shadrick abita sulla spiaggia di Malibù, lontano dai ricordi dell’Illinois. Ha realizzato in pieno la propria vocazione, insegna Matematica e Fisica alla California University. Appena si conosceranno, Holly comincerà a ricevere messaggi da qualcuno che instaura con lui un rapporto di sfida. Una caccia al tesoro, con e-mail e lettere che riproducono rompicapo da risolvere, come nei suoi giochi d’infanzia con la sorella America, morta da ragazzina. Con gli stessi indizi che parlano di scienza e di personaggi della Bibbia. Ogni gioco d’intelligenza risolto lo condurrà a mettere in dubbio le proprie certezze, persino a pensare che America sia viva. Holly scoprirà che il motivo per cui lei è tornata a vivere è quello di restituirgli il tesoro più grande di tutti: “Ho nascosto un tesoro per te fra i miracoli di un giusto”, cita uno degli indizi decifrato. Kimmy e Holly Adam sviluppano una relazione di solidarietà e quando lui ricorderà dove e come si fossero incontrati tanti anni prima, scopriranno che l’uomo del bistrot era qualcuno d’imprevedibile. “L’uomo del bistrot” è sorprendente e ricco di colpi di scena, è una vertigine di emozioni fino alla fine. Una storia dai tempi verbali volutamente forzati, va avanti e indietro nel tempo e finisce riannodando ogni filo sospeso. Dalla prima persona dell’incipit alternandosi alla terza persona onnisciente, attraverso diversi strati letterari, in questo romanzo, in cui vero protagonista è il passato (lei lo ha perduto, lui ne sperimenta il ritorno), in un continuo crescendo di pathos, si mescolano sentimenti e matematica, codici segreti e nostalgiche rivelazioni, profezie e storie bibliche. Dove si incontra un uomo intellettualmente geniale, di cui si può dimenticare l’ingegno, ma non la sua integrità: armato di strumenti affilati e conoscenza, ci mostrerà i vantaggi dell’essere umili, dell’ammissione dei propri limiti, dello spendersi a favore degli altri anche quando sembra controproducente. E che i miracoli accadono ancora. E lui ci porterà indietro nel tempo, dentro noi stessi, e fino in fondo a scoprire tutta la verità.