Descrizione
Il Velo di Estia
di
Alessandro Zurla
Nelle Terre Centrali i culti religiosi si contendono le anime dei fedeli e i grandi signori preparano nuove guerre. Finn è poco più di un bambino, da che ha memoria vive per le strade e ruba quel che può per sopravvivere. Una sera si risveglia in un tempio sconosciuto. Davanti a lui: una dama misteriosa che sembra possedere strani poteri ed è in grado di far ricordare a Finn un passato da lui dimenticato. Nutrendo il suo odio la dama trasforma il giovane vagabondo in un’arma micidiale al servizio della dea Estia. E un giorno le Terre Centrali scopriranno che le ombre più pericolose sono quelle che strisciano nella solitudine.
Roberta –
“Il velo di Estia” di Alessandro Zurla, un libro fantasy che è molto più di un romanzo, è quasi una guida spirituale. Già in altre occasioni ho detto come il fantasy sia un ottimo strumento educativo, e questo libro ne è un’ulteriore prova. Siamo nelle Terre Centrali, posti in un luogo o in nessun luogo, poco importa, in un periodo storico identificabile con il Medio Evo, con tanto di feudi, conti, re, guerre, capitani, ecc… Il credo religioso non è uno solo, è come se ogni comunità avesse un/a proprio/a dio/dea da venerare con un culto creato su misura. Che queste divinità siano reali o meno, che i loro culti siano giusti o meno, c’è sempre il Male che vi si contrappone. In questo caso il Male ha irretito un giovane, plagiandone la volontà, resa debole da una vita difficile e da un profondo dolore causato da una grave perdita, e attraverso le peggiori falsità l’ha trasformato in uno strumento di morte, soprattutto di quella dei tanti sacerdoti presenti sul territorio, così da far scoppiare una guerra che avrebbe causato enormi perdite umane e la distruzione del feudo. Ovviamente c’è un gruppo di eroi (una sacerdotessa, un capitano delle guardie, un cacciatore…) che si contrappone al Male, ricorrendo a ogni mezzo, anche alla magia, pur di sconfiggerlo. La fine di questo periodo di terrore arriverà, ma non prima di aver richiesto un enorme tributo in vite umane e dolore. Fin qui la storia. Vediamo ora quello che in me ha lasciato questa lettura. Il velo di Estia. Chi è Estia? Una delle tante divinità adorate dal popolo. E il velo? Secondo me il velo assume un significato diverso a seconda del punto di vista da cui si guarda. Il velo può essere il manto di protezione della dea, la benevolenza e l’amore con cui si occupa e preoccupa dei suoi seguaci. D’altra parte può coprire e nascondere la verità, offuscare la vista sotto un manto di menzogne. Dove sta la verità? Credo che siano vere tutte e due le versioni, dipende da dove si guarda la cosa. Nel suo racconto Alessandro ci ha fatto vedere come un abile manipolatore possa fare vedere un aspetto oppure l’altro, a seconda di cosa gli serviva per i propri scopi. Il Male è sempre dietro l’angolo, è sempre pronto a colpire le anime più innocenti, spesso nascondendosi dietro un velo di belle parole e buone intenzioni. Vi ricordate i danni che fece la Santa Inquisizione? Un’atrocità senza fine, mascherata dal nobile tentativo di diffondere e proteggere la vera fede e di combattere il Male. Peccato che il Male erano proprio loro, gli inquisitori. L’autore ci spiega bene come un credo religioso, anche quello basato sull’amore più puro, nelle abili mani della persona sbagliata possa rivelarsi una terribile arma contro l’umanità intera. Questo è stato valido nel passato, ma lo è anche ai giorni nostri, basta aprire un giornale e leggere quello che succede nel mondo. Un altro aspetto che mi preme sottolineare è come Ale Zurla, attraverso le vicende del protagonista negativo, ci dice che c’è sempre una possibilità di redenzione, anche se per raggiungerla bisogna prima espiare una pena più o meno grande. Ma è proprio attraverso questo castigo, se affrontato con impegno e buona volontà, che chi sbaglia può trovare una nuova vita, appagante e libera, soprattutto dai condizionamenti del Male. Un libro ricco, scritto e ben descritto con un linguaggio che avvolge il lettore e lo trascina dalla prima all’ultima pagina, con tanti colpi di scena e cambi di ambientazioni e protagonisti, che fanno dimenticare lo scorrere del tempo che occorre per arrivare a scoprirne il finale.