Descrizione
NAVIGATORI SATELLITARI
di
Giuseppe Milisenda
Un vecchio alla guida di un’auto d’epoca che cerca di sfuggire a pericolosi gangster per mettere in salvo suo nipote, schivando i proiettili a ogni curva;
Un piccolo congolese che si ritrova rinchiuso in uno scantinato, dopo esser scampato alla furia del Mediterraneo nel viaggio della speranza intrapreso per liberarsi dalle catene che avevano imprigionato la sua infanzia alle miniere del Coltan;
La figlia del Boss del quartiere che lotta per redimere il nome della sua famiglia dalle colpe del padre, e convertire il fratello a una vita diversa da quella che il destino sembra aver scritto per lui; Un micromondo sottomesso alle regole della Mafia che prova a ribellarsi, ritrovandosi improvvisamente avvolto dalle fiamme;
Antiche e misteriose creature che si risvegliano in un tempio edificato agli albori della storia dell’umanità, perché chiamate a soppesare l’esistenza della razza umana sul pianeta Terra; Il dramma dei profughi, la piaga della droga, un inquinamento che propaga le sue ombre sulla sopravvivenza degli esseri viventi, il bullismo che dilaga nelle scuole, la ludopatia che divora l’anima della società, la Mafia che opprime le coscienze…
E se i supereroi di questa storia si nascondessero tra i microchip del tuo navigatore satellitare?
Antonia –
Ho letto con piacere e interesse “Navigatori satellitari” di Giuseppe Milisenda. Un libro ben scritto, dalla lettura scorrevole e che mira a far riflettere chi legge. Certamente una storia pedagogica, che insegna raccontando. L’autore infatti, attraverso il genere Urban fantasy, affronta temi molto importanti, come il bullismo. Riesce a far vivere al lettore il disagio del piccolo Alberto, durante la sua adolescenza (il personaggio che io ho amato di più) forse perché è un tema molto attuale, sentito e vissuto con paura e rabbia da molti ragazzi d’oggi.
Un libro consigliato ai ragazzi per capire, difendersi e agire. Adatto anche per chi ha a che fare con i giovani ogni giorno, come gli insegnanti, ma non solo.