Descrizione
LA LIBERTÀ DELLE FARFALLE
di
Daniele Cerioni
Jo aveva un grande dolore, un grande peso sul petto, un dolore tra il cuore e la bocca dello stomaco, ma nessuno lo aveva capito, né lui lo aveva mai dimostrato e reso noto. Il dolore era davvero forte, a volte insopportabile. Jo in realtà era malato, ma di una malattia non considerata tale. Anche i sintomi non erano visibili, purtroppo quel tipo di malattia è invisibile, soprattutto agli altri, a chi quel dolore non lo ha mai sopportato.
Un triste giorno Jo, spinto dal suo malessere e da quel dolore insopportabile, prese una decisione drastica, quella di farla finita “E con un battito d’ali e un sorso di nettare di fiore” spalancò le ali e prima di gettarsi da un ponte, guardò giù per qualche minuto e pensò a tutte le volte che aveva sognato “di volare rasoterra, a meno di un metro dall’erba, come un mediocre supereroe” e a tutte le volte che in sogno gli appariva quell’angelo nero che gli esclamava: “Tramutati in farfalla, posati sul primo fiore che incontrerai e con un sorso di nettare d’amore imparerai a volare”. Neanche nei sogni Jo era invincibile. E così nella vita reale. Jo era solo un uomo “mediocre e vulnerabile”.
“Però che bello sognare e immaginare di volare, anche se si vola rasoterra, ci si accontenta e si vola così, a meno di un metro dalla terra” sfiorando l’erba di un prato. Volare e volteggiare in aria in modo da vivere e provare la “libertà delle farfalle”.
“E come il bruco si tramuta in farfalla, anche io, nel vivere il tuo ricordo, mi trasformo e assumo le sembianze di un angelo”.
Ora Jo è in libertà, nel vento, libero di volare e volteggiare tra i fiori, nel verde del prato.
Adesso sfoggia in libertà i suoi colori in aria e il suo battito d’ali è simile al battito del suo cuore. Ma il suo cuore non può, come Jo, spiccare il volo e sentirsi in libertà. Ma resterà prigioniero di un sentimento e di uno strazio d’amore.
Luciano Giannone –
Cerco poesia continuamente, in ogni angolo, in ogni parola, in ogni sguardo, in ogni momento della giornata.
Nel libro di Daniele ne ho percepito il fremito, la leggerezza, l’inflessibile armonia della vita.