Descrizione
IL FEMMINICIDA – Una vittima in più… Una donna in meno.
di
Aurora Di Giuseppe
e
Adelaide Camillo
Alessia è una giovane donna napoletana di ventinove anni in attesa del suo primo figlio, figlio che non verrà mai al mondo perché Alessia viene uccisa dal suo convivente, Giovanni, con trentasette coltellate.
Sulla sua morte indagheranno il commissario Debora Giovagnoli e l’ispettore Antonio D’Amato. Tra intuizioni e ricostruzioni, i due arriveranno alla drammatica scoperta: le altre due precedenti fidanzate dell’uomo sono scomparse in situazioni misteriose…
Roberta –
LE RECENSIONI DELLA BETTA
Il libro che vi propongo oggi, Il femminicida – Una vittima in più… Una donna in meno, scritto a quattro mani da Adelaide Camillo e Aurora Di Giuseppe, parla di un argomento importante, di cui il titolo ci dà già un’anticipazione. La storia è un misto di realtà e fantasia: si parte da fatti di cronaca realmente accaduti per seguire con le indagini, abilmente ricostruite e inventate per noi. Cosa abbiamo, dunque? Un serial killer, tre donne uccise a distanza di anni dalla stessa mano e un bimbo mai nato. Lo stile delle due autrici, per chi come me le conosce, è ben riconoscibile: Adelaide dà voce, in prima persona, all’ultima vittima, quella da cui parte la storia. E come sempre le parole della ragazza arrivano dritte ai nostri cuori, coinvolgendoci e commuovendoci. Aurora invece si è messa in gioco nella parte investigativa, che come sappiamo è il suo punto forte. Con sapienza è riuscita a coinvolgere nelle indagini il vicequestore Debora Giovagnoli, già protagonista di altre sue storie, che con abilità darà un contributo fondamentale per la risoluzione del caso. Le due autrici sono state bravissime nell’amalgamare i propri stili, per creare una storia ben costruita e ben narrata. Voglio sottolineare due cose. La prima è la grande precisione con cui è stato descritto il femminicida, i suoi tratti caratteriali, il suo narcisismo, la sua capacità di vendersi per quello che non è, ingannando con facilità le sue future vittime. Una descrizione che non può essere solo frutto di un talento naturale, ma che secondo me nasce da una seria documentazione. In secondo luogo, arriva forte e chiaro il grido di denuncia verso il legislatore, ancora troppo morbido verso questi criminali, ancora di manica troppo larga nell’elargire attenuanti, permessi premio e sconti di pene di per sé fin troppo leggere. Fino a che a questi uomini sarà garantita una sorta di semi impunità, chi li potrà mai fermare?