Descrizione
NOTTURNO DOLENTE
di
Flavio Manganaro
«Me la ricordo bene quella giornata, era di maggio, c’erano le ciliegie. Su di un carretto ne vendevano di bellissime, straripanti a schiocche a schiocche da certe cassette di legno chiaro. Ricordo il profumo delle rose, il giardino, l’aria fresca. Ricordo meno di quella strana notte. Di certo tutto cominciò da una canzone. E da una città, Napoli.»
Giulia scrive canzoni. Per lei e per tutti gli altri è a Napoli che è nata questa musica di successo, “leggera” e senza peso.
Camminando nei vicoli brulicanti di voci e di vita, tra gli aromi del caffè, del pane, delle sfogliatelle calde, Giulia e la sua compagna, Sonia, incontrano una città affascinante e creativa ma assai più complessa di una canzone: è la Napoli classica e contemporanea, nobile e plebea, geniale e credulona, raccontata da strani personaggi a metà tra sogno e ricordo.
Poi si fa sera, e tutto viene zittito dal buio: una città diversa, notturna e dolente le lascerà impaurite al seguito di una clochard, Teresa, l’unica che ha scelto da che parte stare.
Vittorio –
La lettura di questo bel libro mi ha riportato alla mente gli anni spensierati della mia giovinezza e la cultura di una città mitica. Grazie
Bruna Civilla –
Varie le chiavi di lettura di questo bel libro che riesce a coniugare una forma espressiva colta con quella popolare, il tono gioioso con quello pensoso e ed elegiaco. Come vari sono i focus di interesse, dall’avventura delle due protagoniste, ai comprimari di questo dramma giocoso e non solo. Iattraverso tutto il libro infine appare e scompare, in un gioco di luci ed ombre la città che tiene le fila della vicenda e della ricerca e musicale. La Napoli della anzone e quella del Real Teatro San Carlo del quale scriveva Stendhal:”Gli occhi sono abbagliati e l’anima rapita. Non c’è nulla in tutta Europa che non dico si avvicini a questo teatro, ma che ne dia la più pallida idea”.