Storie di Vita contraddizioni e antinomie

(2 recensioni dei clienti)

10,00

Antonella Carpentieri
Storie di Vita
contraddizioni e antinomie
PAV Edizioni
Copyright 2021
Collana: Storie di Vita
1ª Edizione: Maggio 2021
ISBN: 979-1259-730-855
Cover Graphics: Francesca Benini

Descrizione

Storie di Vita
contraddizioni e antinomie
di
Antonella Carpentieri

Storie di vita – contraddizioni e antinomie è una raccolta composta da Antonella Carpentieri
nove racconti brevi.
I personaggi sono individui comuni, ognuno con il proprio vissuto in
una griglia di relazioni nell’intreccio narrativo, sono parte integrante
del vivere ordinario e straordinario, alcune volte in momenti di svolta
altri di stasi. Nel teatro della vita, navigano a vista nell’essere in continua
evoluzione e nell’essere impermanenti.
Il libro dà spunti di riflessione verso il quotidiano, in tracce di trasversalità,
componendosi di avvenimenti e personaggi che si incrociano
tra equilibri e squilibri, tra l’ordinario e lo straordinario, formando
insieme delle vere e proprie “reti di vita” che si intersecano l’un l’altra.
In una griglia autonoma che lascia liberi i protagonisti nella non standardizzazione
e nella libertà dai vincoli, nella capacità di stare nelle
proprie percezioni, nei propri stati mentali, ognuno con il proprio
sistema di funzionamento e principi, senza tessere convenevoli, manifestando
a pieno il proprio essere.

2 recensioni per Storie di Vita contraddizioni e antinomie

  1. Roberta Venturini (proprietario verificato)

    Le ultime recensioni che ho scritto avevano tutte in comune la mia difficoltà a rimanere obiettiva. Anche quest’ultima che vi propongo oggi

    Antonella è una donna di grande cultura, grande formazione e tanta esperienza sul campo, e in questo libro si sentono tutte. In molti dei suoi racconti troviamo un gran male di vivere, dalla signora che si getta nel vuoto all’uomo che, consapevole di essere gay, si finge eterosessuale, marito e padre integerrimo, al ragazzo che incontra la “lei” dei suoi sogni, solo per scoprirla lesbica. Il comune denominatore di tutte le storie è la malinconia, quando non la tristezza vera e propria, o il dolore. Antonella nasce come poetessa e nel linguaggio qui usato troviamo un ritmo e una musicalità che ce lo fanno subito capire. Chi nasce tondo non può morire quadrato, ma il tondo e il quadrato si possono fondere per dar vita a qualcosa di nuovo, qualcosa di bello e altrettanto perfetto. Complimenti Antonella, col tuo coraggio di metterti in gioco, di sperimentare cose nuove, sei un esempio per tutti.

  2. Giovanna Panzolini

    Nove racconti per una sessantina di pagine in questa opera, che rispecchiano fedelmente le “Contraddizioni e antinomie” della vita di tutti i giorni, come promesso nel titolo. Che si presentino sotto forma di intero dialogo, in prima o in terza persona, i personaggi di questi nove racconti appaiono tutti ben delineati nella loro complessa semplicità, ed è questa la più forte contraddizione che si percepisce nell’immediato. E così diventa semplice, quasi da ammirare, anche lasciare un moroso dopo tre anni solo con il cambio dello stato su fb, per la semplicità con cui chi lo compie riconosce i suoi limiti, li accetta e li valorizza per quanto possibile,

    “Ma si, niente dolore per doverlo guardare negli occhi, niente pillole per la paura di volare, niente valigia da preparare e disfare. Vuoi mettere quanto ti semplifica la vita.”

    O sopravvivere al grande dolore per la morte prematura di un figlio, se la sua anima ti parla in un sogno, attraverso le sembianze di una magica tortorella,

    “Forza mamma.”

    E tu ti risvegli insieme a Sara, in quel suo vuoto che “non la inghiotte. Anzi.”

    Diventa semplice lasciarsi accarezzare dalla primavera con la rinascita emotiva di Angelica, e al contempo anche lanciarsi nel dolore da un cornicione con Anna Maria, perché “Quando qualcosa non va, il cuore è dolorante, alcune volte la mente può vacillare. Al dolore, anche se di altre persone, non ci si abitua mai.” E la chiusura della storia, cruda, implacabile, apre timidamente lo spazio a riflessioni molto profonde:

    “Si poteva scongiurare questa tragedia? Troppo tardi. Un lenzuolo steso sul corpo di Anna Maria. Quiete dopo il trambusto. Il dolore e la disperazione hanno vinto.”

    In due pagine scarse di “In Terrazza” c’è la leggerezza quasi poetica del peso di una consapevolezza sessuale relegata al segreto dei sogni fuori casa.

    “Forse non ero fatto per sposarmi, mettere su famiglia. Dovrei entrare, prendere mio figlio e adagiarlo sul suo letto, non mi va.

    Sono gay da sempre, eppure riesco anche a fare il marito e il papà.

    Sono gay, eppure riesco a fare il marito in scomode verità.”

    Identità sessuale affermata e vissuta con più trasparenza per Karen in “Pioggerellina fuori e dentro di me”, che si infrange sui sogni di Fausto ma non fa troppo male, e lascia intatti i valori e i sentimenti tra i due. C’è molto dell’autrice negli ultimi due testi, in “Guardarsi allo specchio” infonde e diffonde il suo coraggio e lo fa riflettendo sullo scorrere del tempo e delle emozioni. L’ultimo, “Quattro passi con… la fantasia”, è una lettera indirizzata all’immensa Alda Merini, e mentre ripercorre la vita e la potenza emozionale delle poesie di Alda, l’autrice chiude il libro con una breve presentazione di sé e delle sue opere. Una piacevole e veloce lettura, complimenti all’autrice 😊

Aggiungi una recensione

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA, ed è soggetto alla Privacy Policy e ai Termini di utilizzo di Google.