Gli scheletri di Isabel

(5 recensioni dei clienti)

15,00

Maria Caterina Comino
Gli scheletri di Isabel
PAV Edizioni
Copyright 2022
Collana: Noir
1ª Edizione: 2022
ISBN: 979-12-5973-322-1
Cover Graphics: Francesca Benini
Info:
pav.edizioni1@gmail.com
pavedizionifiles@gmail.com
www.pavedizioni.it

Descrizione

Gli scheletri di Isabel

di

Maria Caterina Comino

Isabel è una fotografa e Jérôme, suo marito, è stato un valente pittore.
Dopo trentotto anni insieme, lei resta sola. La loro villetta è improvvisamente
troppo grande, piena di echi e ricordi. Quando non sopporta più
quella nuova solitudine, esce. C’è tanta Francia da visitare, ripercorrendo
i passi che ha fatto con suo marito.

5 recensioni per Gli scheletri di Isabel

  1. Marzia

    L’autrice di “Gli scheletri di Isabel”, ci presenta un romanzo noir che si scopre a poco a poco, all’inizio sembra un bel romanzo rosa.
    Il libro è ben scritto, molto dettagliata la descrizione di tutto quello che fa la protagonista e di tutti i posti che visita, a volte anche troppo precisa in tutti i sensi, ma mai noiosa, e della passione che ci mette nel fare tutte le cose, dalla più semplice alla più importante.
    Io mi sono sentita nei panni della protagonista in quasi tutte le parti del libro, pian piano entri nel personaggio o è lei che entra dentro di te e tu ti senti al suo posto? Mi sono trovata a fotografare panorami e scorci sia di mare che di montagna, ho visitato parecchi luoghi della Francia anche se non ci sono mai stata, ho assaggiato piatti tipici e visitato musei, e mi sono pure innamorata del personaggio di Jerome e dei suoi quadri perché amo la pittura e anche la fotografia. Mi ha fatto pensare ai pittori famosi belli e dannati, sempre in cerca di muse ispiratrici ma alla fine tanto soli e squattrinati.
    Isabel è proprio protagonista, è un personaggio ricco di sfumature e segreti, la mente è quasi completamente governata dalla psicologia e dalla cura maniacale dei dettagli, dall’amore e dalla gelosia per Jerome e poi dalla sua perdita che quasi la fa impazzire. L’essenza di quei 38 anni è fatta di dolci lacrime e di lacrime dolorose, le lacrime bruciano e fanno male dentro e nel suo cuore.
    Gli scheletri? E chi di noi non ha qualche scheletro nascosto da qualche parte? E la marmellata di pesche? A che cosa serve? Sta a voi intuirlo e capirlo… Una sola frase risuona nella mente dopo aver letto il romanzo… sei il mio campo di lavanda… Vi consiglio di leggere attentamente il libro fino in fondo per scoprire come va a finire questa storia, ovviamente non posso dirlo ma si intuisce qualcosa solo dopo la metà del libro, almeno così è stato per me.
    Marzia

  2. Maria Caterina

    Dal sito “Lettura che passione” di P.L. Laurel la recensione dopo la lettura del pdf offerto dall’autrice.
    – La narrazione parte con il personaggio di Isabel, giovane, bella, bionda, 25 anni che vive a Parigi ma è italiana. Cerca di farsi strada nella vita con la sua passione e successivamente professione di fotografa. Mi ha entusiasmato da subito la determinazione che caratterizza la personalità della ragazza, sembra non arrendersi di fronte a nessun ostacolo e crede, a ragione, che questo sia un ottimo trampolino di lancio per il suo futuro. Incontra l’amore della sua vita, Jerome, durante una passeggiata per le vie della splendida cittadina, si sente irrimediabilmente attratta e innamorata. E’ una donna passionale e il ragazzo sembra completare il desiderio di vivere l’amore come parte principale della sua vita. La descrizione dell’incontro con lui è molto dettagliata, l’autrice ci fornisce dovizia di particolari, sapientemente intrecciati, quasi come se si stesse vivendo insieme a loro, camminando con loro e amando con la stessa intensità. E’ l’impressione principale che ho avuto di questo splendido romanzo. Il nostro amore esplode come il soffione dei detriti di leone, è una vera e propria dichiarazione dei sentimenti puri che si respirano all’interno di tutto lo scritto. Jerome è un bell’uomo alto, scuro di capelli e con un sorriso candido, che conquista immediatamente la mente e il cuore di Isabel. Lui dipinge e sembra mettere l’anima in quello che produce sulla tela. La donna rimane completamente affascinata, come se si fossero conosciuti da sempre. La narrazione segue poi nel vivo, evidenziando la vita di Isabel dopo la morte del marito, dopo 38 anni di vita insieme. E’ una donna distrutta dal dolore, ha amato totalmente un uomo che per lei è stato tutto, per il quale si è quasi annullata, mettendolo sempre al primo posto nei suoi pensieri e nel suo cuore. Assapora i ricordi, cercando di lasciar andare piano piano il suo dolore, che sembra non lasciarle via di scampo. In questo difficile percorso l’aiuta molto Jacques, lo studente del marito che sarà con lei nei primi periodi per mettere ordine nelle sue tele, ma quanto appare faticoso gestire un grande dolore! Ha anche una cara amica che sarà spesso con lei, Nadine, che sarà un punto cardine della sua vita. Isabel è distrutta e vorrebbe cercare di riprendere in mano il suo destino, ma presto cominciano delle strane “visioni” che le fanno vedere un qualcosa a cui non vorrebbe credere e che poi si rivela un errore madornale. Ricordo di aver pensato, mentre leggevo, che a volte si è talmente sconvolti da un grande dolore per una persona persa, che la si vorrebbe ritrovare ovunque. E’ incredibile come la penna dell’autrice abbia saputo ricreare avvenimenti e luoghi sapientemente descritti e soprattutto che tengono il lettore incollato dall’inizio alla fine del romanzo, con un ritmo incalzante e coinvolgente. Isabel cerca di andare avanti testarda, con la forza che ha sempre contraddistinto la sua vita. Comparirà una persona che la confonderà parecchio, poichè rimette in moto una parte di se che ha voluto nascondere per diverso tempo. Cercherà ed eliminerà il “problema” che le si para davanti, proprio come ha fatto in passato con tutti gli altri. Devo ammettere che a un certo punto del romanzo ho avuto i brividi, la narrazione ha preso una piega molto densa di emozioni e soprattutto mi ha coinvolto a terminare, ma solo per il semplice motivo che non ci si poteva staccare. Ho sentito la paura, il dolore, la sofferenza, le bugie, i segreti e tutto ciò che una penna forte ha lasciato in queste pagine, abilmente guidate da un’autrice che ha saputo ricreare su carta delle sensazioni che solo una donna sensibile puo avere. Gli eventi descritti sono risultati talmente vividi e precisi, anche riguardanti i luoghi descritti, che mi è sembrato di essere spettatrice e protagonista. Un messaggio potente e diretto al cuore, un dolore che non puo trovare consolazione se non nel lasciarsi andare alla rabbia che a volte arriva e che non possiamo controllare, proprio come è successo a Isabel. Perchè niente è come appare all’inizio, nemmeno l’evidenza. L’autrice ci riserva molte sorprese, ma con quella finale, ci si rende conto che fin dall’inizio forse aveva anche sbriciolato qualche indizio sapientemente distribuito. Per tutte queste emozioni ringrazio l’autrice che ancora non conoscevo e che spero ci riservi delle altre sorprese. Editing perfetto. ***** Cinque stelline meritatissime P.L. Laurel

  3. Maria Caterina

    Recensione dal sito “Il mondo incantato dei libri” di Maria Teresa Lezzi Fiorentino dopo la lettura del pdf fornito dall’autrice.
    – Superate le prime cinquanta pagine del libro, torno a guardare la copertina. La donna placidamente seduta in un campo di lavanda, con uno scheletro alle spalle, non mi inquieta per nulla, come le pagine che leggo, che mi fanno pensare ad una bella storia d’amore, di quelle che almeno una volta nella vita ogni donna dovrebbe vivere.
    Che ci sia stato un errore di catalogazione?
    Probabilmente sì, ma poco importa, l’autrice sa come condurre per mano il lettore. Prima persona, tempo presente, un percorso da seguire, dietro la storia, nella storia, di Isabel e Jerome, lei fotografa, lui pittore, in una fusione di corpi e di anime, nella dolcezza di tutte le sfumature romantiche.
    “Noi soli, colpevoli di aver cancellato il mondo intorno.
    Il grande amore che fa i conti col dolore, quando lui viene a mancare e per Isabel inizia il periodo di vedovanza. Lei ci guida in questo suo mondo di ricordi, di tenerezze, di dolore, senza far presagire altro.
    “Nella camera da letto guardo l’armadio. I vestiti di Jerome sono tutti là. Apro le due ante e lui mi abbraccia con il suo profumo.”
    Ci ritroviamo ad accompagnarla in questo difficile compito di elaborazione del lutto e di riorganizzazione della propria vita, che però prevede interessanti viaggi, gite e passeggiate in zone turistiche famose che lei ferma con i suoi scatti. Ogni tanto le sembra di scorgere il fantasma del marito!
    “A Rouen sono sicura di averlo visto, l’ho fotografato. C’è un’ombra nera, indistinta e fumosa che sta per uscire dal vicolo sotto l’orologio.”
    Scheletri, fantasmi? Allora ci siamo! Eccome!
    Nella seconda parte del libro le sorprese sono continue e lo stupore ci accompagnerà fino alla fine, perché la narrazione prosegue con quella pacatezza che fa apparire tutto naturale: la lucidità di pensiero ben si sposa con la follia e il male indossa l’abito delle buone intenzioni.
    “Il mio matrimonio è un cristallo delicato e io sono pronta a dare l’anima per preservarlo.”
    A darla o a prenderla?
    Il libro è ricco di ambientazioni, di personaggi che solleticano l’attenzione (Jacques, Amedè, Henri, Valentin), facendo prefigurare uno sviluppo diverso della storia, di episodi che sembrano confermare qualche nostro sospetto, come il ritrovamento delle lettere di Jerome, e invece no, ciò che andremo a scoprire supera la nostra fantasia.
    Una bella figura, sempre prodiga di attenzioni e amorevolmente presente, è quella dell’amica Nadine, casalinga perfetta, madre di quattro bambini fantastici, del tutto ignara di quanto realmente accade nella vita di Isabel, degli scheletri che forse non riesce più nemmeno a contare.
    Un consiglio che mi sento di dare al lettore è di aver pazienza, di non lasciarsi fuorviare dall’apparenza: nel rosa delle storie d’amore può annidarsi il nero dell’animo umano.
    Io so per certo che dopo averlo letto amo meno la marmellata di pesche e i campi di lavanda…

  4. Roberta

    Gli scheletri di Isabel, libro di Maria Caterina Comino, catalogato nella collana noir della PAV Edizioni. Gli scheletri? Collana noir? Ma cosa c’entrano? Per più della metà il libro è un vero e proprio romanzo rosa, in cui Isabel racconta in prima persona la sua vita, compresa la storia d’amore con il suo Jérome. Ha venticinque anni, è una bella ragazza dai lunghi capelli biondi, recatasi a Parigi alla ricerca della sua strada, della sua fortuna. Ed è in quella città che si imbatte in Jérome e quello che nasce come un incontro casuale si trasforma in tutta una vita passata insieme. Lui è il classico pittore dall’aspetto bello e dannato, lei è una fotografa alle prime armi. Insieme, ognuno nel suo campo, raggiungeranno il successo e con questo la stabilità economica. Il libro comincia con Isabel che piange il marito nel giorno del suo funerale. Riprendersi da un simile dolore sarà difficile, ma lei un po’ alla volta ce la farà, grazie alla fotografia e ai viaggi, più o meno lunghi, che compirà. A questo proposito salta all’occhio la minuziosa e particolareggiata descrizione che Maria fa di ogni paesino che Isabel visita, dell’ambiente naturale e dell’aspetto storico-artistico. I casi sono due: o ha visitato personalmente quei luoghi o ha fatto un grande lavoro di ricerca, non lasciando nulla al caso. Non per niente quando ho cercato un riscontro ho sempre trovato conferma alle sue parole. Un’altra cosa che va riconosciuta a questa brava autrice è il modo in cui è riuscita a caratterizzare i vari personaggi, attraverso le loro abitudini, i loro comportamenti, il loro modo di reagire ai vari avvenimenti che li coinvolgono. Ma gli scheletri cosa c’entrano? Sono forse la classica metafora dei segreti che tutti teniamo nascosti nell’armadio? Oppure sono reali? E la marmellata di pesche? Perché una simile golosità dovrebbe inquietarci? E i campi di lavanda come si inseriscono nella storia? Ovviamente non vi anticipo niente, dovete andare avanti nella lettura sin ben oltre la metà del libro per scoprire tutto questo e molto di più. Quello che vi garantisco è che il linguaggio semplice, mai noioso o banale, utilizzato da Maria vi terrà incollati a questa storia sino all’ultima pagina, rendendovene difficile il distacco anche una volta che sarete giunti alla fine.

  5. Daniela Zaghini

    Ho letto GLI SCHELETRI DI ISABEL di Maria Caterina Comino.
    La mia seconda volta che mi accingevo a leggere un noir.
    Un libro letto in pochi giorni e che mi ha coinvolto in due modi diversi.
    Nella prima parte ho respirato insieme alla protagonista l’amore per il suo lavoro che era anche la sua passione. Nell’amore di questa attività mi sono immedesimata e ho vissuto i suoi entusiasmi, la sua voglia di sperimantare e di provare, il tutto con una sfumatura sicuramente più rosa che noir.
    Poi il rosa si tinge, diventa cupo ma non tanto da disgustare chi sta leggendo. Anzi intuendo , immaginando quello che potrebbe succedere o che forse è successo, la lettura si fa più incalzante ed il lettore si trova ad andare avanti pagina dopo pagina senza trovare un punto dopo poter dire: Ok adesso mi fermo.
    Scritto con un linguaggio scorrevole, accattivante, con una delicatezza tutta particolare.
    Una descrizione dei luoghi in cui si svolge la storia precisa ed accurata, che te li fa rivivere, anche se non li hai mai visti.
    Un libro che ci porta alla scoperta dell’animo umano e delle varie sfaccettature esistenti in ognuno di noi.
    In definitiva un libro da leggere, sicuramente per cogliere i tanti aspetti che convivono in tutte le persone.

Aggiungi una recensione

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA, ed è soggetto alla Privacy Policy e ai Termini di utilizzo di Google.