GAME OVER

(2 recensioni dei clienti)

14,00

Descrizione

GAME OVER

di

Herbert Zambelli

 

Qui le regole le detto io”…se giochi muori.

Bergamo, catapultata in un presente distopico è scossa da omicidi sempre più cruenti, dai sotterranei di Città Alta fin nei piccoli paesi di provincia.

Maverick, un ereditiero convinto che tutto si possa comprare, è deciso a vendicarsi di un torto subito.

Roberto invece allena il suo “clan di gamers”, per disputare il torneo internazionale del videogioco di guerra più conosciuto al mondo.

Inverni, commissario dal passato tormentato, chiamato a indagare sulle morti legate al mondo virtuale, si trova a collaborare con una task force gestita da una vecchia conoscenza.

In un mondo dove il videogioco è uno sport, i tre uomini si scontreranno in una partita finale dove l’unico modo per vincere è non giocare.

2 recensioni per GAME OVER

  1. Anna Celenta

    Fin dalla prima scena, l’autore ti fa entrare nella storia, ogni particolare è descritto come se lo vedessi, ti sembra di essere dietro una telecamera e registrare ogni singolo fotogramma. In questo modo non puoi far altro che entrare nelle vicende e viverle con i protagonisti, questo acuisce le tue angosce, perché si tratta di un thriller, di quelli che fanno paura (specialmente a una fifona come me!), di quelli che vedresti bene sul grande schermo. Nonostante non sia una lettrice di questo genere letterario (proprio perchè sono una gran fifona), devo ammettere che, trovandomici dentro, non ho potuto non vivere in prima persona fino all’ultima parola. Se dovessi definire “Game over” in una parola direi: “Da Brividi” (sono due, ma avete capito!) 😉

  2. Giovanna Panzolini (proprietario verificato)

    Game over si apre con un prologo che proietta fin da subito e abilmente il lettore in un quadro denso di mistero e pericolo, legato ad un mondo conosciuto all’apparenza come banalmente ludico. La leggera sensazione di smarrimento che si ha all’inizio, soprattutto se si conosce poco o nulla di quel mondo, viene dissolta con lo sfogliare delle pagine. Il lettore scopre man mano sempre meglio questo “gioco”, e i vari aspetti ad esso legati, considerandoli da un punto di osservazione ben caratterizzato e a tratti angosciante. I personaggi, assortiti per età e contesto sociale, si muovono ambientati nella città di Bergamo, che personalmente non ho mai visitato ma che, addentrandomi nella lettura, in certe descrizioni mi è sembrato di vedere. Le loro strade si intrecciano a suon di colpi di scena, materiali e morali, ben assestati. Vengono descritte vere e proprie tattiche di “guerra” che tutto fanno pensare tranne che a un “gioco”, e che coinvolgono il lettore a tal punto da sentire ansia per l’uno o scarica adrenalinica per l’altro. Il lettore viene completamente immerso dai dialoghi incisivi e dalla voce narrante fredda e misurata, dentro la mente malata e perversa del cattivo, così come nella lucida smania per la verità e la risoluzione del caso del buono. Tra tutte queste emozioni, arrivano anche piuttosto bene le parentesi rosa delle storie d’amore di fondo: intensa e ricca di prole quella che lega il player ad una famiglia molto semplice e umana, leggera e simpatica quella del bizzarro e intrigante commissario, timida ma decisa quella nascente tra il vice del commissario e la giornalista. L’autore si sposta egregiamente tra i vari quadri narrati in una alternanza di momenti ad alto contenuto di azione criminale e poliziesca ad altri “riposanti” e delicatamente intensi che per una romantica come me, danno un respiro necessario. Molto gradite le citazioni da film che aprono alcuni capitoli favorendo anche una ulteriore chiave di lettura, così come le citazioni musicali che incorniciano di energia rock un quadro nel complesso già molto attivo di suo. Si arriva alla conclusione con il fiato sul collo, il cerchio si chiude su un finale molto forte e per niente scontato, con un epilogo che però accarezza e strappa un sorriso: anche per questo il libro è geniale.
    Faccio i miei complimenti all’autore per lo stile fluente e allo stesso tempo semplice e vivace,  forse avrei gradito qualche punto di pausa in più ma la lettura risulta comunque scorrevole e accattivante. Complimenti anche per la scelta di una copertina a dir poco perfetta rispetto al romanzo, sia per tema che per tonalità.
    Consiglio questo libro agli appassionati del genere thriller, ma anche ai genitori di ragazzini adolescenti che trascorrono tanto tempo con questa tipologia di gioco o a chiunque voglia entrare di più in questo contesto: credo che qui, ben nascosta tra la presentazione del gioco nel bene e nel male e la fantasia dell’autore, ci sia anche una componente psicogico/educativa che invita a capire quanto la dissociazione dalla realtà può diventare un serio problema.

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