Storie Di Straordinaria Normalità

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Storie Di Straordinaria Normalità

di Francesco Ventriglia

Non è né singolare e né è un caso che nel finale di due racconti, Francesco Ventriglia abbia accennato, seppur con leggerezza, a sua madre affetta da alzheimer. La memoria storica di una famiglia, improvvisamente viene meno accentuando quanto sia importante, per lo scrittore, specialmente dopo il primo mezzo secolo di vita, fissare i propri ricordi, anche quelli apparentemente più insignificanti, o quelli meno eclatanti, prima che una malattia degenerativa della terza età, possa portarseli via. Da quelli intimi e personali come un cane, un compagno di banco delle elementari, un incontro erotico fondamentale, a quelli rappresentativi di una memoria collettiva e condivisa, come la storia della sua famiglia, in uno spaccato attraverso il quale, mediante l’espediente narrativo del presepe, viene descritta l’evoluzione degli usi, costumi e tradizioni di un comune nucleo familiare italiano, dal boom economico ai giorni nostri.

L’impronta autobiografica trova il suo apice ne “Il Gabbiano”, più che un racconto, un’introspezione psicologica del suo rapporto con il padre ed il bisogno di affrancarsi dalla sua figura ingombrante, giocata con ironia e fantasia attraverso il parallelismo con un volatile un po’ reale e un po’ fantastico. Ed è questo lo stile di Francesco Ventriglia: scrivere giocando con i ricordi e affrontando temi con leggerezza ed ironia; per esempio, dopo aver raccontato la storia del proprio cane, cede la parola a quest’ultimo e gli lascia dire la sua, esponendo il punto di vista canino. E ancora, per amore del fratello diversamente abile, affronta il tema in senso lato, parlando dell’abilità diversa come un valore aggiunto, nel racconto erotico, in cui una diversità funzionale della partner diventa un fattore intrigante.

Dalla felicità per l’incontro con questa donna e dalla soddisfazione per i primi risultati editoriali e dal timore che si tratti soltanto di un sogno, l’autore ha tratto il racconto “Effetti collaterali” rimanendo fedele al proprio stile, a volte leggero, a volte ironico e dissacrante e a volte crudele. In pratica, anche in racconti apparentemente diversi dal suo mettersi a nudo egli parla di sé. Persino con il poliedrico e avventuroso Sigismondo Fabbri, detto Mondo, in “Una sala da thè particolare” egli descrive il nonno che aveva sempre desiderato avere e che purtroppo, gli era mancato.

2 recensioni per Storie Di Straordinaria Normalità

  1. Daniela

    Lettura scorrevole e piacevole, dove la realtà si sovrappone alla fantasia.
    Racconti che consentono di evadere, anche se solo per un tempo breve, da ciò che è la vita quotidiana.
    Libro vivamente consigliato anche a chi, per la prima volta, si affaccia al mondo della lettura.

  2. Gaetano Ventriglia

    Genere letterario particolarmente appropriato per coloro i quali si affacciano per la prima volta al mondo della lettura nonché per quanti non possono dedicare lunghi periodi giornalieri. Linguaggio elegante, ironico, sarcastnico e graffiante.

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